Una delle prime cose che ho imparato a fare non appena sono diventata vegana, è stato proprio il latte vegetale homemade.
Probabilmente, come molti nutrizionisti affermano, non è indispensabile introdurlo quotidianamente nella nostra dieta, ma, di fatto, è difficile sganciarsi da questa abitudine. Ce ne sono alcuni più gradevoli di altri, alcuni più nutrienti di altri. Pian pianino capirete qual’è il vostro preferito.
Io faccio il latte vegetale in modo pressochè quotidiano. Se volete risparmiare tempo (E DENARO!), organizzatevi. Io ho acquistato delle brocche di plastica con coperchio (ringrazio Sig. Ikea) a euro 1,50, ne ho comprate 6 (ma io esagero sempre, a voi basteranno un paio).
Le ho sempre piene di qualcosa, soia, avena, riso, mandorle ecc… Anche perchè i tempi di ammollo sono indicativi e se li superate di qualche ora va bene, anzi meglio.
Se è estate meglio conservare il latte vegetale in frigo durante l’ammollo, altrimenti va bene il ripiano della cucina. Anzi, la soia direi di conservarla in frigo anche in inverno perchè fermenta facilmente.
Perciò, al mattino o quando più vi piace, prenderete questa brocca, piena di semi o cereali o legumi o frutta secca, cambiate l’acqua aggiungendone di fresca (se siete allergici al nichel preferite quella minerale naturale, perchè quella del rubinetto, soprattutto al mattino, ne è molto ricca).
Ora, se avete estrattore, potete processare direttamente avendo cura di versare con il mestolo poche quantità di cereali insieme ad acqua, per evitare di bloccare la coclea o intasare il filtro.
Se invece avete una centrifuga (o un estrattore poco potente) inserite prima il minipimer nella brocca e fate andare per 30 o 40 secondi, sminuzzando tutto, e poi processate con la centrifuga.
Per sfruttare al massimo ogni ingrediente, io metto da parte un po’ d’acqua dal totale e la aggiungo nell’okara (scarto), e ri-processo di nuovo. Quello che ora uscirà come scarto sarà veramente qualcosa di polveroso ed inconsistente.
Se invece non avete estrattore o centrifuga, insistete un pochino di più col minipimer (oppure col frullatore) e poi filtrate con un colino di plastica a trama fitta oppure in tessuto.
Se siete tra gli appassionati del “dolce”, aggiungerete al latte vegetale qualcosina (ideale datteri freschi, al naturale, o uva passa) prima di frullare, oppure quello che preferite, anche dopo averlo preparato. Ultimamente sto dolcificando anche con estratto di mela (con la buccia) che inoltre addensa un pochino, oppure, laddove sia in sintonia col tipo di latte (soia ad esempio, o riso, anche con la pera (senza buccia).
Potete aggiungere caffè, se proprio vi manca il cappuccino, ma limitarne l’uso è meglio, oppure orzo, decisamente più salutare.
Potete aromatizzare con baccelli di vaniglia, anche solo tenendoli immersi per qualche ora. Poi potete anche riutilizzarli più volte, lasciandoli asciugare.
Si conserva in frigo un paio di giorni. Può essere utilizzato per qualsiasi preparazione che richieda latte vegetale. Sceglierete quello che vi occorre considerandone le caratteristiche proteiche.
Se volete utilizzare l’okara ottenuta dal trattamento “a freddo” ricordate che deve essere cotta, per avena, riso e soia.
I vari tipi di latte vegetale sono privi di colesterolo, lattosio e caseina. Costituiscono quindi una valida alternativa al latte vaccino anche in chi, non-vegetariano, ha problemi di intolleranza al lattosio, allergia alla caseina, allergie varie, infezioni respiratorie frequenti, e abbia fattori di rischio di arteriosclerosi, perché in essi i grassi animali contenuti nel latte vaccino sono presenti in quantità molto ridotte.
Potete MISCELARE i vari tipi di latte oppure prepararli inserendo di base i diversi ingredienti, ottenendo dei MIX sempre nuovi e gradevoli.
PROCEDIMENTI
LATTE DI MANDORLE
130/150 gr di mandorle.
Lasciare in ammollo 12/24 ore. Aggiungere acqua fresca e processare con estrattore oppure frullatore e filtro. A piacimento dolcificare con datteri freschi o uva passa.
Ultimamente ho scoperto che ai bimbi (ed anche alla loro mamma) piace moltissimo con l’aggiunta di una manciatina, scarsa, di nocciole. Lo rende molto aromatico. Inoltre ho seguito il suggerimento di … (non ricordo propri chi sia) di aggiungere 3 mandorle amare ad 1 litro: ottimo! Se le aveste in casa è da provare.
Se il latte vegetale di mandorle viene preparato senza essere dolcificato, può essere usato anche per preparazioni salate, ma rimane sempre dal gusto abbastanza deciso.
Oppure potete farne “ricotta” o yogurt. E poi potrete utilizzare la ricotta sia per ravioli che per torte varie, tipo questa splendida pastiera.
Pur potendo venire utilizzato per una colazione tradizionale, e come alternativa al latte nella preparazione dei cibi, esso costituisce anche un’alternativa all’assunzione di frutta secca, abitudine che dovrebbe far parte di ogni dieta sana. Le mandorle sono ricche di acidi grassi poliinsaturi, antiossidanti e calcio ed esercitano effetti positivi sulla salute cardiovascolare.
Ha un elevato potere ipocolesterolemizzante, antiossidante (contiene vit E, tocoferolo). Se mangiata con il tegumento sembra essere utili in molte patologie gastrointestinali.
Il latte di mandorle ha un contenuto di grassi intermedio tra latte vaccino intero e parzialmente scremato, ma si tratta ancora una volta di grassi prevalentemente poliinsaturi. Il contenuto di grassi saturi è limitato, mentre contiene fibre, viGrazie alla sua composizione chimica è un alimento dall’elevato potere nutrizionale che può apportare all’organismo diversi benefici.
Molto dipende però dalla tipologia di mandorla utilizzata e dal processo di preparazione.
Secondo alcuni studi, al mandorla che può donare al suo latte i migliori valori nutrizionali, è la “Pizzuta” d’Avolatamina E e minerali.
Non può essere usato come alternativa al latte materno nei primi mesi di vita, ma indicatissimo dallo svezzamento.
Una curiosità sulle differenze tra le mandorle siciliane e quelle californiane:
sotto il profilo chimico-nutraceutico-sensoriale il confronto tra le cultivar siciliane e quelle di provenienza estera, soprattutto californiane, ha mostrato una sostanziale differenza qualitativa.
Le analisi carpometriche hanno evidenziato come le cultivar siciliane siano facilmente distinguibili dalle californiane per le dimensioni maggiori del seme, per la forma irregolare e per il colore più scuro del tegumento esterno.
Le cultivar siciliane, in particolare la Pizzuta e la Fascionello, hanno mostrato di possedere un contenuto maggiore in polifenoli mentre esso è inferiore nelle cultivar californiane; lo stesso rapporto è stato evidenziato anche per il contenuto in grassi il chè, considerati i benefici che gli acidi grassi essenziali apportano all’organismo, rappresenta certamente un elemento di pregio delle mandorle siciliane.
Tra tutte le cultivar studiate la siciliana Fascionello è quella che ha mostrato di contenere le maggiori quantità di Selenio, Calcio, Rame, e modeste quantità di Ferro e Zinco mentre la Tuono e la Genco contengono più Potassio e Ferro. Le cultivar californiane hanno mostrato invece un maggior contenuto in Magnesio.
(nota 1)
LATTE DI RISO
100/120 gr di riso BASMATI, possibilmente integrale e bio. Lasciare in ammollo 24 ore. Aggiungere acqua fresca e processare con minipimer e poi estrattore o filtro.
Come gli altri latti si può dolcificare o aromatizzare.
Io preferisco il metodo a freddo (nota2), anche se a volte, se devo preparare budini, besciamelle, salse varie, un pochino lo faccio cuocere.
Il latte di riso, ricco di zuccheri semplici, fornisce energia prontamente disponibile. La minor quantità di proteine di questo latte sicuramente non è un problema nell’ambito di una dieta vegetariana-vegana equilibrata, perché il fabbisogno proteico viene comunque garantito da altri cibi. Può quindi essere utilizzato al posto o in aggiunta al latte di soia, se il gusto è preferito. E’ per contro il latte meno grasso, contiene prevalentemente grassi poliinsaturi, nonché fibre, vitamina A, B, D, minerali.
Se però questo metodo non dovesse convincervi o piacervi, potete cuocere e poi processare. Stesse dosi ma il riso dovrà essere cotto a lungo, poi frullato e filtrato.
LATTE DI AVENA o SEGALE o FARRO o ORZO o GRANO SARACENO
100/120 d’avena, cruda (nota2) Lasciare in ammollo 12/24 ore. Risciacquare, aggiungere acqua fresca e processare con minipimer e poi estrattore o filtro.
In alternativa al metodo “a freddo” potete mettere sul fuoco con acqua in ebollizione per 4-5 min. (Non di piu altrimenti é troppo collosa) togliere dal fuoco aggiungere acqua fredda ad arrivare a 1l ed inserire nell’estrattore. Dolcificare a piacere o aromatizzare.
Questo lattem come altri, si presta alle preparazioni dolci e salate. Ottimo per preparare besciamelle o budini.
Anche il latte di avena è una valida alternativa al latte vaccino, soprattutto in chi ha problemi di arteriosclerosi, perché l’avena riduce il colesterolo-LDL. E’ un latte poco calorico e con un limitato contenuto di grassi, prevalentemente poliinsaturi, mentre contiene fibre, vitamina E e acido folico.
Ricco di zuccheri semplici, fornisce energia prontamente disponibile. Come per il latte di riso, la minor quantità di proteine di questo latte sicuramente non è un problema nell’ambito di una dieta vegetariana-vegana equilibrata, perché il fabbisogno proteico viene comunque garantito da altri cibi. Può quindi essere utilizzato al posto o in aggiunta al latte di soia, se il gusto è preferito.
Il latte di avena in commercio contiene sempre oli aggiunti, solitamente di girasole. Attenzione però alla presenza di olii vegetali non meglio specificati. Va pure controllato sull’etichetta che l’olio di girasole sia spremuto a freddo e di origine biologica.
LATTE DI SOIA
E’ essenziale che venga utilizzata la soia gialla e che sia BIO, possibilmente da coltivazione italiana. Nel blog inserirò degli approfondimenti sulla soia e sul pericolo OGM.
100g soia lasciare in ammollo 12/24h, preferibilmente in frigo, specie se la temperatura ambiente è calda, per evitare che fermenti. Sciacquare, aggiungere 1 lt acqua inserire nell’estrattore. Mettere in una pentola sul fuoco il latte ottenuto e farlo bollire qualche minuto. Dolcificare a piacere o aromatizzare.
Per avere sempre pronta la soia da cuocere e processare ho ideato un sistema molto semplice: dopo aver tenuto in ammollo la soia 24 o anche 48 ore, versatela in uno scolapasta e fatela asciugare un po’. Poi inseritela nei sacchetti gelo e via nel congelatore. Quando ne avrete bisogno la utilizzerete rapidamente.
Si può utilizzare per preparazioni dolci o salate. Nei dolci garantisce la sofficità che mancherebbe con l’assenza di uova e burro.
Ottima per preparare maionese e besciamelle. Ma anche “ricotta” e una sorta di “mascarpone” vegetale oppure ancora un riciclo di salse avanzate (di maio‘, ad esempio).
Nutrizionalmente simile al latte vaccino, è il latte vegetale meno calorico e il più ricco di proteine: queste si trovano in quantità sovrapponibile a quella del latte vaccino e sono di buon valore biologico. Il latte di soia ha però un contenuto di grassi nettamente inferiore a quello del latte intero e di poco superiore a quello del latte parzialmente scremato. Si tratta prevalentemente di grassi poliinsaturi, compresi omega-3, mentre i grassi saturi sono molto ridotti. Esso inoltre contiene fibre, vitamine A, E, B, minerali: tra questi, il ferro è presente in quantità doppie rispetto al latte vaccino, mentre le preparazioni addizionate di calcio contengono un quantitativo di calcio paragonabile a quello del latte vaccino.
Un suggerimento “risparmiatempo”. Il latte di soia deve essere cotto prima di essere consumato. Quindi si può cuocere prima la soia e processarla per ottenere il latte, oppure utilizzarla cruda e cuocere il latte successivamente. In entrambi i casi è facile che con l’ebollizione si crei moltissima schiuma e che la soia si attacchi al fondo del tegame. Per evitare questo inconveniente potete versare il latte ottenuto direttamente nella brocca in vetro, chiuderla ed immergerla in una pentola piena d’acqua. A questo punto portate ad ebollizione il tutto. Bottiglia sterilizzata e latte cotto!
Ho notato che nel latte ALPRO della serie “professional”, quello disponibile per i Bar, per intenderci, è presente anche il succo di mela. Ho provato ad inserirlo ed oltre ad addensare (perchè la buccia della mela contiene pectina) dolcifica in modo naturale. Non ne mettete molto e soprattutto scegliete mele dolci. Se vi piace il gusto (ricordo che il succo di pera al latte mi piaceva moltissimo) potete aggiungere un pochino di succo di pera, matura, senza buccia. Rispetto alla mela ha un sapore più deciso.
LATTE DI SEMI DI GIRASOLE
Che, dico subito, non uso per bere ma solo per le varie preparazioni.
Il procedimento è pressochè identico a molti altri.
150 gr di semi in ammollo per 12 ore, cambiare acqua, tritare e filtrare o passare nell’estrattore.
I semi di girasole hanno un contenuto di grassi poco superiore alla soia, ricchi di vitamina A e ricchissimi di E.
I semi di girasole si contraddistinguono per il loro contenuto di acidi grassi considerati esenziali, tra i quali troviamo l’acido folico, particolarmente consigliato in gravidanza per il corretto sviluppo del nascituro, e l’acido linoleico, impiegato da parte del nostro organismo per la formazione degli acidi grassi omega 3, ritenuti molto utili per la protezione del cuore.
Essi contengono vitamine del gruppo B, e vitamina E, la quale è in grado di svolgere una funzione antiossidante e di proteggere le cellule del nostro corpo dall’invecchiamento. Tra i sali minerali contenuti nei semi di girasole, ritroviamo la presenza di ferro e di zinco, oltre che di fosforo. Presentano, inoltre, un contenuto da non sottovalutare di magnesio e di potassio.
I semi di girasole sono indicati per garantire un buon funzionamento dell’intestino e per la prevenzione delle malattie respiratorie. La vitamina E in essi contenuta è stata individuata come un elemento in grado di proteggere ipolmoni dallo stress ossidativo. Il consumo di semi di girasole è ritenuto utile per la prevenzione del cancro, con particolare riferimento al loro contenuto diselenio.
Il loro contenuto di magnesio e di rame li rende un alimento considerato benefico per il mantenimento della salute delle ossa. La vitamina E contribuirebbe inoltre ad alleviare i dolori causati dall’artrite. E’ ancora per merito del magnesio in essi presente che i semi di girasole vengono ritenuti un alimento benefico in quanto preziosi per ristabilire uno stato di calma, poichèrilassano i nervi, contribuendo ad evitare stress ed emicranie, oltre che favorendo il relax generale.
Il loro ricco contenuto di antiossidanti li rende efficaci nell’alleviare diverse condizioni di natura infiammatoria dalle quali il nostro organismo può essere interessato, tra le quali è possibile individuare dolori articolari, ulcere, eruzioni cutanee ed asma. Essi sono ritenuti benefici sia per il cuore che per l’apparato circolatorio, in quanto sarebbero in grado di evitare che il colesterolo LDL si accumuli sulle pareti delle arterie, così da evitare problematiche tanto gravi quanto l’infarto. (http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/10337-semi-di-girasole-proprieta-benefici-usi)
Ottimo per le salse, perchè abbastanza grasso e speciale per fare ricotta. Siccome i fiocchi che risultano dalla cagliata sono piccini vi conviene mescolarlo a quello di soia. Questo è il risultato. Con cui ho subito realizzato ravioli ed altro.
LATTE DI SEMI DI CANAPA
Anche questo è un latte di recente acquisizione, pur usando moltissimo i semi di canapa da tempo, nelle insalate e verdure in generale.
Il procedimento è identico ad altri.
150 gr di semi di canapa, in ammollo per 12 ore in circa 200 ml d’acqua. STAVOLTA PERO’ NON GETTATE L’ACQUA ma aggiungetene dell’altra, fino ad arrivare ad 1 litro.
Cosa ci fate col latte? Una ottima e particolarissima ricotta, o hemp fu ad esempio. Oppure lo MIXATE con altri latti vegetali, perchè in purezza ha un sapore che potrebbe non piacere. Io ci aggiungo il mio solito orzo solubile e dolcifico con datteri, mischiato con avena secondo me è il massimo.
I semi di canapa sono composti per un quarto da elementi proteici, in una combinazione unica rispetto a gran parte degli alimenti vegetali. Essi contengono infatti tutti gli aminoacidi essenziali per la sintesi delle proteine. Gli aminoacidi rappresentano gli elementi a partire dai quali il nostro organismo è in grado di produrre le proteine necessarie al proprio funzionamento. Per questo motivo, i semi di canapa sono considerati come un alimento completo dal punto di vista proteico. Gli 8 aminoacidi essenziali che essi contengono sono: leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina.
Essi contribuiscono al rafforzamento del sistema immunitario del corpo umano e la loro frazione lipidica contiene circa per il 75% acidi grassi polinsaturi essenziali, come l’acido llinolenico, linoleico e alfalinoleico. Si tratta di acidi grassi polinsaturiconsiderati essenziali per il funzionamento dei muscoli, dei recettori nervosi e di numerose ghiandole presenti nel nostro organismo. Nei semi di canapa, gli acidi grassi omega3 ed omega6 sono presenti secondo un rapporto proporzionale ritenuto ottimale e utile per la regolazione delle attività metaboliche dell’organismo.
Non è da sottovalutare il contenuto vitaminico dei semi di canapa, che vede, in particolare, la presenza di vitamina E, adatta a svolgere una importante azione antiossidante, oltre che di sali minerali, come potassio, magnesio e calcio. Isemi di canapa sono considerati come un alimento adatto alla prevenzione di colesterolo alto, asma, sinusite, artrosi, tracheite e malattie legate all’apparato cardiocircolatorio, per via del loro particolare contenuto nutrizionale. Sono inoltre considerati come un alimento adatto a proteggere ghiandole, muscoli e sistema nervoso.( http://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/9442-semi-di-canapa-usi-proprieta)
LATTE DI SEMI DI SESAMO
Come per i semi di canapa, anche questi li ho sempre adorati e straconsumati in altro modo, nelle insalate, nel pane, nei biscotti e negli impasti di pizze rustiche.
Ma il latte? Si fa, è buono, particolare. MIXATELO con alti latti vegetali, così avrete solo le grandi proprietà ma senza retrogusto.
Stesso PROCEDIMENTO di altri.
150 gr in ammollo per 12 ore, cambio acqua ed aggiungo nuova, ad arrivare ad 1 litro.
COSA CI FACCIO COL LATTE? ricotta e tanti esperimenti buonissimi, come questa crostata con marmellata di mirtilli, semplicemente divina.
I semi di sesamo possono essere considerati come una delle fonti vegetali di calcio principali. 100 grammi di semi di sesamo contengono infatti contenere dagli 800 ai 1000 milligrammi di calcio. Nella stessa quantità di semi di sesamosono presenti circa 470 mg di fosforo, 815 mg di magnesio e 20,1 mg di ferro, oltre al 18,7% di proteine. Altre fonti vegetali di calcio sono rappresentate dai semi di chia, dalla quinoa, dai fichi secchi e dalle mandorle, oltre che da verdure come spinaci e broccoli.
Essi rappresentano inoltre una fonte di manganese, zinco e selenio. Sono inoltre ricchi di acidi oleici, che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue e ad incrementare la presenza di colesterolo “buono” HDL. 100 grami di semi di sesamo contengono il 25% della dose giornaliera raccomandata di acido folico. Tra le vitamine del gruppo B, contengono niacina, nella quantità di circa 4,5 mg ogni 100 grammi, il 28% del fabbisogno quotidiano.
Ai semi di sesamo sono state attribuite proprietà antiossidanti e anticancro. Essi inibirebbero lo sviluppo del cancro al colon, per via del loro contenuto di acido fitico. Il loro contenuto di lignani permette il controllo della pressione sanguigna, con effetti anti-ipertensivi. Il consumo di semi di sesamo può contribuire a prevenire la formazione di placche sulle pareti delle arterie.
L’assunzione di semi di sesamo è benefica per le ossa, migliora le funzioni del fegato, è efficace nella rimozione dei vermi intestinali, riduce i reumatismi e i dolori articolari, stimola la circolazione e contribuisce a migliorare la digestione. L’olio di sesamo, ricavato dai semi, viene impiegato per la cura della pelle, per effettuare massaggi rinvigorenti, contro la forfora e per contrastare la congestione nasale.(http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/9810-semi-di-sesamo-proprieta).
LATTE DI LUPINI
100 gr di lupini, tenuti in ammollo per togliere tutto il residuo di sale rimasto. Poi sbucciati e frullati. Aggiungere acqua fresca e processare con minipimer e poi estrattore o filtro.
Se viene fatto con le dosi qui indicate, il contenuto corrispondente al 6% è pari a circa 100 gr di lupini in 1 litro, cioè il 10% del prodotto finito.
come al solito, se dovete preparare besciamelle o altro, inserite una maggior quantità di lupini.
La mia besciamelle di lupini non la cambierei per nulla al mondo. Idem per la maionese.
LATTE DI NOCCIOLE:
130/150 gr di mandorle.
Lasciare in ammollo 12/24 ore. Aggiungere acqua fresca e processare con estrattore oppure frullatore e filtro. A piacimento dolcificare con datteri freschi o uva passa.
Il latte di nocciole è un pochino più grasso di quello di mandorle, perciò meglio evitare di consumarlo quotidianamente ed in grosse quantità.
Piccola considerazione anche sui COSTI, che sicuramente qualcuno di voi sarà interessato ad approfondire.
LATTE DI MANDORLE:
Se ci orientiamo su un prodotto fatto con mandorle di qualità, siciliane, il costo del latte pronto con 2 O 3% di mandorle, è di circa euro 3,00 o 3,50, con una concentrazione di circa 7%o 8%, potremmo trovarlo anche a 5,00 o 6,00 euro.
Tutti contengono addensanti o dolcificanti, eccetto un tipo che viene pubblicizzato come contenente mandorle di SIcilia, che ha solo acqua e mandorle.
Se viene fatto con le dosi qui indicate, il contenuto corrispondente al 6%è pari a circa 100 gr di mandorle in 1 litro, cioè il 10% del prodotto finito.
Io acquisto mandorle buonissime del CONSORZIO MANDORLE D’AVOLA a circa 12 euro al kg, perciò per 1 litro di latte il costo delle mandorle incide di 1,56 / 1,80 a seconda che decidiate di farlo con concentrazione del 8 o 10%. Se invece doveste decidere di utilizzare come riferimento la stessa quantità di mandorle utilizzata da questi produttori, il costo scenderebbe drasticamente, sfiorando 1 euro di spesa!
LATTE DI SOIA, RISO, AVENA, LUPINI ECC
Per questi tipi di latte il risparmio è pressochè lo stesso. La materia prima all’origine è di facile reperibilità, si trovano prodotti Bio anche nei grandi supermercati, a prezzi molto accessibili.
Un litro di latte può costare da 1,20 a circa 3 euro. Anche qui addizionati di addensanti, alghe, zucchero, dolcificanti.
Il prodotto “home made” costa dai 30 centesimi ai 60 al massimo. Con un contenuto maggiore di prodotto, oltretutto.
QUI ALCUNI MIEI VIDEO ESPLICATIVI
https://www.youtube.com/watch?v=yfT8uIV7mPA&list=UU6-SNIH_HrLnL3HgXTocUCg
https://www.youtube.com/watch?v=-1BlbR9ep6k&list=UU6-SNIH_HrLnL3HgXTocUCg
https://www.youtube.com/watch?v=0q5fIyk8CdY&list=UU6-SNIH_HrLnL3HgXTocUCg
Una nota sulla opportunità di tenere in ammollo la frutta secca:
l’olio contenuto nelle ‘noci’ (qui si usa il termine genericamente per intendere vari tipi dalle mandorle agli anacardi aglle nocciole) e’ depositato in piccole goccioline la cui superficie e’ ricoperta da due pellicole protettive: un fosfolipide analogo alla lecitina e proteine chiamate oleosine, che impediscono alle goccioline di coalescere nella ‘noce’ stessa. Queste goccioline sono molto simili come dimensioni e struttura ai globuli di grasso nel latte animale.
Per questo motivo, per non rompere questi globuli, e’ importante quando si preparano i latti vegetali, lasciare in ammollo la ‘noce’, in questo modo quando poi si va a tritare finemente, questi corpi oleosi rimangono relativamente intatti, donando una consistenza simile a quella del latte, che infatti puo’ essere fatto coagulare.
Se invece tritiamo le ‘noci’ a secco, il rivestimento dei corpi oleosi si rompe rilasciando l’olio e formando una pasta.
Aprile 28, 2015
questo post sarà la mia bibbia!!!!!! ma quanti grazie ti dovrei dire???
Aprile 29, 2015
..e non finirà mai! ho sempre qualcosa da voler aggiungere. Chissà quanto diventerà lungo!!
Aprile 29, 2015
Ciao Alessandra ed auguri per questa nuova avventura!! Ma come addiziono il calcio alla soia, con il solfato o cosa altro. E dove lo compro?
Grazie
Aprile 30, 2015
Ciao Alfredo, grazie. Spero di poter dedicare al blog tutto il tempo cHe vorrei. Io lo compro online, Tibiona. E devo dire che credo proprio che usarlo sia una cosa intelligente. Il discorso fila, direi.
Maggio 3, 2015
dunque…se non ho capito male, per i latti vegetali non è necessaria la cottura, a parte il latte di soia…giusto?
Maggio 3, 2015
Esatto. A meno che non hai particolari problemi digestivi, allora cuoci il latte di riso, avena, grano saraceno, miglio ecc. Altrimenti basta semplicemente scaldare a 45/55 gradi
Maggio 12, 2015
Scusa Alessandra, ti dico la verità che io facevo il latte di riso a freddo e senza ammollo… quindi ho due domande: a cosa serve l’ammollo per il riso e se ci sono risi alternativi al basmati. Grazie
Maggio 13, 2015
In realtà potresti usare il riso che preferisci, ma a mio parere il basmati integrale è quello che rende meglio. Cerca di preferire comunque sempre un integrale (bio, naturalmente). L’ammollo in realtà dovrebbe prolungarsi fin quasi al germoglio, per il riso. Ma sarebbe lunghetta come pratica. Perciò limitiamoci a tenerlo 24 o 48 ore.
Gennaio 7, 2016
scusa una informazione, sul libretto c’è scritto esplicitamente di non inserire cereali per pericolo di fare danni… tu l’hai sempre fatto senza problemi? io vorrei utilizzare cereali integrali , ma anche con ammollo ho paura di fare danni… complimenti per il blog!
Gennaio 8, 2016
Ciao. Un minimo di attenzione bisogna sempre averla. Se frulli un pochino prima con un minipimer direi che puoi inserire tranquillamente.
Eccetto il riso che conviene sempre frullato a lungo con un frullatore più potente
Gennaio 8, 2016
Grazie! Perché dal video su YouTube mi sembravano interi… E visto che oggi dovrebbe arrivarmi l’estrattore (la tua stessa marca) non vorrei fare danni subito.. Con quello che costa! Tu li frullo a secco o con poca acqua?
Posso chiederti gentilmente, se non è un problema anche qualche indicazione sulla leva del controllo polpa? Ho letto tante indicazioni contrastanti in giro.. Tu come la usi? Grazie
Gennaio 10, 2016
Se usi cereali molto “appiccicosi e collosi” forse è meglio tenerla completamente aperta. Nel caso di frutta secca direi che puoi traqnuillamente chiuderal. Io processo sempre due volte il prodotto, ripasso gli scarti, insomma.
Aprile 21, 2016
Ciao, complimenti per il blog! avrei una domanda: volendo iniziare a fare in casa il latte vegetale (specialmente riso e avena), che tipo di estrattore consiglieresti? Perché ne ho visto parecchi ma non so sceglierne uno. Quali dovrebbero essere le caratteristiche assolutamente necessarie? Grazie 🙂
Maggio 15, 2016
Difficile risponderti, dipende dalle tue esigenze, da quanti siete in famiglia. Io ho Hurom 700, ma da quando l’ho acquistato ne sono usciti di diversi tipi e marche
Giugno 23, 2016
Hurom ha caratteristiche tecniche elevate ad un prezzo accessibile.
Maggio 10, 2016
Ciao! Complimenti per il tuo sito! Aggiunto ai preferiti! Una domanda…sono andata sul sito CONSORZIO MANDORLE D’AVOLA ma il prezzo è più alto di quello da te indicato. Compri tramite un gas?
Maggio 15, 2016
No, acquisto in privato, grandi quantità da uno dei soci del consorzio. Praticamente creo io il gruppo acquisto
Maggio 21, 2016
Ciao Alessandra, blog ottimo, articolo sui latti ottimo, consigli a 360 gradi, insomma complimenti!
Volevo capire se posso entrare nel tuo gruppo di acquisto per ciò che concerne le mandorle del consorzio di Avola che tu compri in grandi quantità, posso contattarti privatamente o hai altro modo per gestire la cosa?
Grazie, Claudio
Giugno 6, 2016
ciao Claudio, grazie infinite per gli apprezzamenti. Se vuoi, scrivimi in privato, al prossimo ordine parteciperai con noi.
Giugno 22, 2016
Si, ma non trovo la quantita’ di acqua fredda da aggiungere, io visualizzo solo i grammi di materia prima, forse e’ sottointeso 1 litro? Attendo conferma.
Giugno 22, 2016
La manciatina di nocciole per aromatizzare va aggiunta senza ammollo? E crude o vanno bene anche tostate?
Giugno 27, 2016
Ciao Linda, puoi anche aggiungere tal quali. Oppure farle ammollare assieme alle mandorle.
Giugno 23, 2016
Precisa, semplice, efficace e competente. Brava
Luglio 28, 2016
Salve, ottimo sito!!! Una domanda: dal latte di riso si possono autoprodurre ricottine come avviene per il latte di soia
Agosto 22, 2016
No, si possono ottenere da molto altro però. Se spulci un pochino troverai ricotte di mandorle o semi di sesamo o di canapa ecc…
Novembre 10, 2017
Ciao Alessandra,
ho letto che consigli di fare il latte vegetale di orzo o farro a freddo, oppure cuocendoli per 5 min. massimo per evitare di renderli collosi.
A me è sorto un dubbio, ma non dovrebbero cuocere del tutto questi cereali per renderli commestibili?
Grazie
Dicembre 4, 2017
Ciao, come hai potuto leggere, è sufficiente che i cereali arrivino ad una certa temperatura per renderli digeribili, non occorre necessariamente cuocerli, ma certo non si devono mangiare freddi.