Dunque, come comincio? Dalla ricotta che ho appena finito di sistemare nelle ricette? Oppure da quanto è venuta buona questa crostata?
La ricotta ha il suo merito, indubbiamente, ma anche il nuovo metodo per fare la frolla, forse.
Ho aspettato che si freddasse, e (dopo la foto) ho messo in bocca un pezzetto, assaporandolo lentamente, per quello che ne sapevo poteva anche essere una fetenzia.
Appurato che era buonissima mi sono diretta verso camera di Domiziana (la bisbetica adolescente). Diffidente ne ha mangiata prima una briciola poi me l’ha strappata dalle mani fotografandola e chiedendomi gli ingredienti mentre la “whatsappava” ad un suo amico (vegetariano) tutta gongolante.
Il fatto è che questa crostata ora è nascosta. Si perchè ho dovuto chiedere a mia figlia di toglierla di mezzo dopo averla assaggiata. Io di solito non sono golosa, con un paio di eccezioni: crostata e tiramisù. Per questo sperimento crostate sugar free e con pochi grassi (ma non è questo il caso eheheh).
Quindi mi devo tenere la voglia fino a domattina, quando, mi ha promesso, me ne darà una fetta per colazione.
MA VENIAMO A NOI. Preso tutto? “Anche la lecitina di soia che mi chiedete sempre se proprio serve ed io vi dico di si e voi rispondete ok allora la prossima volta la compro e poi non la comprate maiiii????”
INGREDIENTI
100 gr di farina di mandorle
250 gr di farina di frumento tipo1
130 zucchero Mascobado (a velo) più 1 cucchiaio per la ricotta
300 gr di ricotta di semi di sesamo
marmellata di mirtilli (io senza zuccheri aggiunti, un po’ aspretta)
EMULSIONE (o margarina VEG) con: 25 gr di lecitina di girasole,
40 gr di olio di riso
50 gr di olio di girasole (stavolta ho usato quello a crudo, non deodorato, forse perchè era poco, non si sente)
30 gr di ghiaccio
PROCEDIMENTO
Prima di tutto dovreste aver preparato la ricotta di semi di sesamo. Poi cominciate col preparare la margarina : mettete la lecitina e l’olio in un contenitore alto e cominciate a frullare col minipimer. Lasciate riposare finchè la lecitina si è sciolta completamente.
Mettete le farine setacciate in una terrina. In un’altra versate lo zucchero.
Aggiungete ora il ghiaccio alla miscela di olio e lecitina, e vedrete che si rapprenderà immediatamente.
Unitela subito allo zucchero e poi aggiungete le farine, impastando rapidamente. Non dovrebbe essere necessario aggiungere acqua. L’impasto deve risultare morbido, ma senza esagerare. Mettete coperto in frigo da pellicola. Io l’ho tenuto una notte, ma se volete fare prima tenetelo almeno un paio d’ore.
A questo punto riprendete l’impasto che si sarà indurito ma sarà molto friabile. Mettetelo tra due fogli di carta forno per evitare che si sgretoli. Fate un fondo sulla pirofila foderata di carta forno. Bucherellate la superficie e versate uno strato di marmellata.
Mescolate la ricotta con un cucchiaio di zucchero (ora dovreste regolarvi in base ai vostri gusti ed al tipo di marmellata scelto) ed 1 cucchiaio di olio di riso.
Spalmatela delicatamente sopra alla marmellata e poi procedete con le decorazioni.Infornate in forno caldo, statico, a 170 gradi per circa 50 minuti (dipende sempre molto dal tipo di teglia/pirofila che utilizzate. Attenzione che sia ben cotta sotto.
L’effetto finale è molto diverso da una crostata di ricotta di soia o di mandorle. Ha una sorta di crosticina sottilissima, come una pellicola leggera che si forma sopra. Un sapore delicato e neutro.
Veramente una cosa particolare.
Sa di sesamo? No, assolutamente, ma neanche di ricotta. Un sapore suo, molto ma molto buono. (il coinquilino se ne è sparate due fette… una via l’altra!). E’ friabile, nonostante abbia un ripieno molto umido, si sente la farina di mandorle che lega molto bene col resto.
Ricordatela per il Natale.
Buona crostata a tutti.