PANETTONE O NON PANETTONE?
Quello SPOT non mi piace, affatto, non perchè io non sia spiritosa, ma perchè la satira per far ridere deve basarsi su qualcosa di vero.
E, di vero, nelle affermazioni esplicite (non insinuazioni) in merito alle consuetudini alimentari dei Vegani, non c’è nulla.
Se avessi deciso di fare una pubblicità veg di un panettone, citando tra gli ingredienti i “ciccioli di maiale” oppure la cottura sotto terra, sarebbe stato divertente? Avrebbe fatto parlare per la sua assurdità, come sta succedendo. Ma siccome “il fine non sempre giustifica i mezzi”, questo rappresenta un precedente potenzialmente pericoloso.
E noi cosa abbiamo risposto? Il polverone mediatico è stato grandissimo, noi ci siamo scambiati battute sui social, qualcuno ha scritto due righe ed i simpatici “Vegan Chronicles” hanno girato uno spot, che, non me ne abbiano, stavolta mi è sembrato esagerato nei toni e forse un filino troppo volgare (a mio figlio non lo farei vedere e poi a me i canditi piacciono, eccome) https://www.facebook.com/veganchronicles/videos/1229511317125697/
Vorrei che tutti capissero che l’indignazione del popolo vegano è ampiamente giustificata, persone col cuore così grande da preoccuparsi del pianeta a nome di tutti.
Si, cari amici onnivori, la verità è che voi ci sfottete, ma il nostro impegno è grande e sostituisce anche il vostro, le vostre mancanze, le vostre leggerezze, il vostro menefreghismo.
Tutelare gli animali significa tutelare il nostro mondo, costruire una serie di opportunità in più al pianeta Terra.
Vi invito a leggere qualche articolo qua e là, cercando tra i commenti una giustificazione a tanta gratuita superficialità.
“Se non me lo dicevano loro che prendeva in giro i vegani, manco lo capivo…”
“Ma non prendono in giro proprio nessuno guarda, quindi avevi capito bene. Lo spot dice ‘avremmo potuto farlo più salutare ma meno buono e invece continuiamo a farlo buono uguale’. Le persone che si offendono con sincerità hanno qualche pesante ritardo. Non ci sono offese ai veg in questo spot, punto”
“I nazi-vegani possono fare una cosa sola: stare muti!!!!!”
“Nazi vegani”, non mi piace affatto il termine e non mi riesco ad abituare all’idea che invece qualcuno mi veda proprio così. Vorrei che potessimo, tutti, esprimere le nostre opinioni senza scadere nei toni e nei contenuti.
(qui le critiche contro i commenti esagerati si sprecano)
Poi c’è pure la cazzata della dichiarazione che suona proprio come la giustificazione in corner: “Sono molto stupito delle reazioni suscitate. Lo spot che abbiamo ideato non voleva “sfottere” in alcun modo i vegani. Abbiamo il massimo rispetto per le attitudini alimentari di tutti, perfino mia figlia che è vegana (ma daiiii) si è messa a ridere mentre lo ha visto”, spiega al FQMagazine Agostino Toscana, direttore creativo di Saatchi&Saatchi, responsabile dell’ideazione della contestata pubblicità. htttp://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/13/panettone-lo-spot-motta-sfotte-i-vegani-che-si-infuriano-sui-social/
A questo punto ognuno di voi tragga le conclusioni che crede, viva secondo i propri principi, si faccia una idea in merito.
Però, dico però.. CARA M….A, ma se tutto sto putiferio è nato perchè volevate mettere l’accento sul vostro PERENNE IMPEGNO nel rispettare la TRADIZIONE (DA SEMPRE QUELLO DI SEMPRE) perchè avete creato dei panettoni LONTANISSIMI dalla ricetta originale? Perchè invece di tener fede al DISCIPLINARE (mica ve lo devo dire io cosa è no ! http://www.repanettone.it/images/re_panettone/pdf/leggi_discipl/dm_2005_7_22.pdf) ve siete inventati le peggio cremine per farcire il GIA’ BUONISSIMO panettone M….A?
Che sia solo una mera opportunità di marketing? Forse…? E, ditemi, che differenza ci sarebbe tra un panettone tradizionale imbastardito alla grande con millemila altri ingredienti ed, eventualmente, una VERSIONE VEGANA dello stesso?
Che sia perchè potrebbe essere anche più buona e forse pure più salutare (non mi allargherei su questa cosa)?
Ma il DISCIPLINARE ha inventato una deroga per i CELIACI :
“A Natale i celiaci potranno gustarsi pandoro e panettone o le ricette tradizionali impongono l’uso di farine contenenti glutine? Il ministero dello Sviluppo Economico ha già dato la sua risposta: sì, si può deviare dall’ortodossia. I dolci gluten-free possono avere la denominazione classica…..
Tra i principali promotori della modifica c’è Aidepi, l’Associazione delle industrie del dolce della pasta italiane. Il decreto non è ancora stato pubblicato per via di un’osservazione sollevata dalla Germania, ma la parte relativa al gluten free è già in vigore “per non penalizzare l’interesse di quella specifica categoria di consumatori che si trova nella impossibilità di consumare alimenti contenenti glutine”, precisa il ministero….
Stesse regole per il pandoro, con la differenza che il burro deve costituire almeno il 20% dell’impasto e che (ovviamente) non sono previsti uvetta e canditi…”
Pero’ aggiungono:
“Devono invece rassegnarsi INTOLLERANTI AL LATTOSIO E VEGANI: se il burro viene sostituito con altri addensanti, o se mancano le uova, i dolci non possono essere etichettati come “panettone” o “pandoro”, perché quelli sono ingredienti irrinunciabili. “
Quindi RASSEGNATEVI CARI VEGANI: il PANETTONE si può chiamare tale anche se non ha la farina, si chiama tale anche se ha creme cremine e cremette, pezzi di tartufo o cipolla candita ( (“no, non è una invenzione: la sottoscritta li ha assaggiati, e avrebbe tanto voluto non averlo mai fatto” http://www.dissapore.com/spesa/panettoni-senza-glutine-vegani-bio-come-sono-quanto-costano/) se è lontano anni luce dalla ricetta tradizionale della quale conserva al massimo un paio di ingredienti…. ma se non ha uova e burro, NON CI PERMETTERANNO DI CHIAMARLO PANETTONE.
E POI GLI ESTREMISTI POLEMICI E OSTRUZIONISTI SAREMMO NOI.
http://www.ledeliziedifeli.net/ (panettone gluten free all’arancia)
https://www.facebook.com/clara.calabretto/posts/10207682024236529