Uno straordinario studio sull’estratto di curcuma, la curcumina, è stato pubblicato sul Journal of American Diabetes Association. Lo studio è relativo alla prevenzione del diabete di tipo 2; è uno studio in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, su 240 persone con diagnosi di prediabete.
Una metà dei pazienti ha assunto integratori di curcumina, il pigmento giallo della spezia curcuma (e che dà il colore anche al curry) e l’altra metà ha assunto un placebo. I pazienti sono stati seguiti per nove mesi.
Dopo nove mesi di trattamento, il 16% dei soggetti nel gruppo placebo è divenuto diabetico “in piena regola”..
Quanti, invece, i soggetti divenuti diabetici nel gruppo curcumina? Nessuno.
Il gruppo curcumina ha visto un significativo miglioramento dei seguenti parametri:
1) Glicemia a digiuno;
2) tolleranza al glucosio;
3) emoglobina A1c;
4) sensibilità all’insulina;
5) funzionalità delle cellule beta del pancreas (quelle che producono insulina) misurata in due modi diversi;
Che cosa succede, invece, se si ha già il diabete? Gli effetti benefici sembrano essere gli stessi, e ad una frazione della dose!!!
Lo studio sul prediabete ha usato l’equivalente di un quarto di tazza di curcuma al giorno, mentre nello studio sul diabete solo il valore equivalente ad un cucchiaino, che è un quantitativo ottenibile attraverso la dieta piuttosto che attraverso gli integratori.
Ma ancor più interessante, forse, è il meccanismo presunto. Il grasso nel sangue gioca un ruolo importante nello sviluppo dell’ insulino-resistenza e, in definitiva, del diabete di tipo 2.
Il grasso si accumula all’interno delle cellule muscolari e fa saltare il funzionamento del meccanismmo interferendo con la segnalazione dell’insulina (in termini semplici, ostruendo i recettori insulinici).
E qui è rappresentato ciò che la curcumina è stata in grado di fare sui livelli di grassi nel sangue.
Si tratta del primo studio a dimostrare che la curcumina può avere un effetto anti-diabetico riducendo i grassi nel sangue.
E’ ora – affermano i ricercatori – di riconoscere, come in effetti sta avvenendo, che il prediabete è una malattia in sé, che aumenta il rischio di morte, di cancro, malattie cardiache, e retinopatia.
Fonti: