Quando ero piccola ero inappetente, molto. Fino a verso i 12 anni. Dopo quell’età, mi si è aperta una voragine nello stomaco che fatico tutti i giorni a tenere chiusa! Ma, uno dei pochi piatti che mangiavo, erano le lasagne (ed i supplì di papà…). Sia mia mamma che mia nonna, sua madre,le cucinavano molto bene. Il ragù si metteva a bollire la sera prima. Per ore. E la pasta si preparava la sera e si cuoceva al mattino presto. Ricordo ancora tutte le tovaglie bianche su cui mettevano tutti i fogli di pasta a scolare dopo averli cotti. E l’odore di “buono” che girava per la casa. Ogni regione ha il suo modo di cucinarle, infatti l’altra nonna, di origini pugliesi le faceva in modo leggermente diverso, un timballo altissimo strapieno di roba. A ripensarci ora, come si digerivano quelle cose è un mistero.
Insomma, torniamo ad oggi. Questa l’ho fatta così.
INGREDIENTI
Pasta fresca (homemade o comprata)
pomodori pelati (abbondate, non vi fate parlare dietro)
150 gr di lupini freschi (in salamoia) m(100 per il sugo e 50 per la besciamella)
zucchine, carote, peperoni, piselli, sedano, cipolle, aglio
2 cucchiai di farina
olio EVO
sale
noce moscata (ma con tutti questi odori se la omettete non se ne accorge nessuno)
pepe
il solito parmaveg, lievito in scaglie, mandorle tritate e gomasio (homemade, io lo faccio col metodo del Prof. Berrino)
PROCEDIMENTO
Tagliare una carota una cipolla e qualche costa di sedano, uno spicchio d’aglio, 100 gr di lupini, versare in un contenitore alto, aggiungere un po’ di pomodori pelati, un po’ d’acqua e frullare a lungo col minipimer. Questo esperimento dei lupini frullati nel sugo, l’ho fatto per la prima volta con la soia cotta. Il sugo è piaciuto a tutti. Perciò, pensando che fosse un discorso di proteine rilasciate che davano corpo al ragù, ho pensato di sostituirla con i lupini.
Aggiungere il resto dei pelati e schiacciare con una forchetta (altrimenti viene tutto troppo liquido). Mettere nel tegame, aggiustando di sale e far cuocere un paio d’ore a fuoco lento, aggiungendo acqua se si dovesse asciugare troppo.
Tagliate tutte le altre verdure a pezzi piccoli, (eccetto i piselli, che io ho messo surgelati) ma non troppo sottili (regolatevi nella quantità, non esagerate). Considerate che il sugo dovrà bollire a fuoco lento per un bel po’, ma dopo aver aggiunto le verdure dovrà cuocere poco (altrimenti vi ritrovereste con un purè vuoto di vitamine ecc).
Anche qui dovete regolarvi voi con l’aggiunta di acqua, dipende molto dalle verdure che usate.
Come avrete notato, finora non ho aggiunto olio. Potete aggiungerlo dall’inizio se così siete abituati, o alla fine come faccio io, per evitare di distruggere tutte le eccezionali proprietà dell’olio EVO.
Preparate la besciamella di lupini (come descritto qui, omettendo i semi di girasole), oppure fatela con latte di soia al naturale o semplicemente brodo vegetale.. Se volete potete aggiungerne parecchia come ho fatto io, oppure farla più rossa.
A questo punto avete tutto pronto per comporre la lasagna. Io ho l’abitudine di cuocerla prima e freddarla nell’acqua, qualcuno lascia il sugo più liquido e la mette cruda, dipende dal tipo di pasta a disposizione, dal tempo e dalle vostre abitudini. Fate voi.
Io ho mescolato la besciamelle al sugo (ho assaggiato ) ed ho versato sulla pasta strato dopo strato, cominciando a metterlo dal fondo della pirofila. Mettete sempre anche un pochino di parmaveg. Fino ad arrivare all’ultimo strato che coprirete con sugo e parmaveg.
Infornate a circa 200 gradi (è tutto cotto, quindi deve solo rapprendersi e dorarsi in superficie).