In questi ultimi anni, un gran numero di sostanze naturali di origine vegetale favorevoli alla salute, sono stati riconosciute avere effetti benefici contro il cancro, e sono note come sostanze fitochimiche.

Fagioli, ceci, piselli e lenticchie e tutti i legumi, (qui il nostro articolo che ne parla in dettaglio), sono ricchi di tutti i tipi di nutrienti di cui abbiamo bisogno, ma la ragione per cui possono proteggere contro diverse malattie degenerative può essere dovuta a composti non nutritivi o, addirittura, ai cosiddetti antinutrienti come i fitati.

ART

Il più basso tasso di cancro al colon mai registrato è a Kampala, in Uganda. Il famoso chirurgo Dr. Burkitt ha trascorso 24 anni in Uganda e non aveva mai visto un caso di cancro al colon. Sapendo che gli africani hanno diete centrate su cibi vegetali, ha pensato che forse era la fibra ad essere così protettiva.

Tuttavia è possibile obiettare che ad es. I danesi sembrano avere più cancro al colon dei finlandesi, ma i danesi consumano quasi il doppio di fibra dei finlandesi. Che altro, allora, potrebbe spiegare il basso tasso di cancro tra le popolazioni che seguono una dieta di cibi di origine vegetale? La fibra non è l’unica cosa che si trova nei cibi vegetali,e che manca invece dagli alimenti raffinati e animali. Forse , quel quid in più è proprio il fitato.

In altre parole i fitati potrebbero essere la variabile più importante che regola la frequenza di cancro al colon.. Il fitato, infatti, è un potente inibitore della produzione ferro-mediata del radicale idrossile, un tipo particolarmente pericoloso di radicale libero.ARTT

Questo può spiegare ciò che hanno trovato nello studio avventista., cioè un aumento del rischio di cancro per più elevati introiti sia di carni rosse che carni bianche, suggerendo che tutte le carni contribuiscono alla formazione del cancro al colon. Circa il doppio del rischio per i mangiatori di carne rossa, e tre volte il rischio per coloro mangiano pollo e pesce, ma quelli che mangiano carne potrebbero ridurre il rischio in due modi, riducendola o mangiando più fagioli, un’ottima fonte di fitati.

Quindi non è solo quanta carne si mangia, ma la carne in rapporto alle verdure. Tra i due estremi (dieta alta in vegetali e bassa in carne contro diete ad alto contenuto di carne e basso di vegetali) sembra esistere un rapporto di rischio di circa 8, sufficiente a spiegare una parte sostanziale della variazione internazionale dell’incidenza del cancro del colon-retto.ARTTTT

Le recenti osservazioni sul fitati come anticancerogeni hanno il sostegno di studi di popolazione che mostrano minore incidenza di cancro nelle popolazioni che consumano diete di tipo vegetariano Poiché i fitati si trovano nei fagioli, cereali, noci e semi, l’assunzione media giornaliera di fitati nelle diete vegetariane è circa il doppio di quella di coloro che mangiano diete miste di cibi vegetali e animali.

PIÙ PRECISAMENTE I FITATI SONO STATI SEGNALATI PER LA CAPACITÀ DI PREVENIRE LA FORMAZIONE DI CALCOLI RENALI, LA PROTEZIONE CONTRO IL DIABETE MELLITO, CARIE, MALATTIE CARDIACHE E CONTRO UNA VARIETÀ DI TUMORI.

Tutti questi effetti potenzialmente benefici sembra troppo bello per essere vero? In realtà ci sono altri esempi di composti prodotti da piante che possono avere benefici su più malattie, come l’aspirina, per esempio, che si trova in tutto il regno vegetale e può anche spiegare alcuni benefici di una dieta a base vegetale.
MA DI TUTTE LE COSE CHE POSSONO FARE I FITATI, L’ATTIVITÀ ANTITUMORALE DELL’ ACIDO FITICO, NOTO ANCHE COME IP6 O INOSITOL-ESAFOSFATO, È CONSIDERATO UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI ATTIVITÀ BENEFICHE.

Essi sono rapidamente assorbiti dal tratto gastrointestinale e rapidamente assorbiti dalle cellule tumorali in tutto il corpo, e hanno mostrato di inibire la crescita di tutte le linee cellulari cancerose testate. E CIOÈ DI INIBIRE LA CRESCITA DI CELLULE LEUCEMICHE UMANE, CELLULE DEL CANCRO DEL COLON, SIA DEI RECETTORI ESTROGENI POSITIVI E NEGATIVI DEL CANCRO AL SENO, CANCRO DELLE CORDE VOCALI, CANCRO CERVICALE, CANCRO ALLA PROSTATA, TUMORI DEL FEGATO, DEL PANCREAS, IL MELANOMA, E TUMORI MUSCOLARI. ALLO STESSO TEMPO NON INTACCANO LE CELLULE NORMALI.

Le cellule della leucemia prelevate da pazienti affetti da cancro vengono uccise dai fitati, mentre le cellule normali del midollo osseo sono risparmiate, e ciò può spiegare perché gli estratti di soia uccidono le cellule tumorali del colon, ma lasciano intatte le cellule del colon normali.

ENTRAMBI GLI ESPERIMENTI IN VIVO E IN VITRO HANNO MOSTRATO SUGGESTIVI EFFETTI ANTITUMORALI DI FITATI.

QUALI SONO I MECCANISMI DI AZIONE ? COME I FITATI COMBATTONO IL CANCRO? I FITATI AGGREDISCONO IL CANCRO, UN PO’ COME FA LA CURCUMINA,CIOE’ ATTRAVERSO DIVERSE “PATHWAYS”, UNA COMBINAZIONE DI ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTI, ANTI-INFIAMMATORIE, E DI MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO : CIOÈ ATTIVITÀ DI DISINTOSSICAZIONE, DIFFERENZIAZIONE, ANTI-ANGIOGENESI. IN ALTRE PAROLE, I FITATI COLPISCONO LE PRINCIPALI VIE DELLA “MALIGNITÀ”.

LA PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTE È UNA DELLE CARATTERISTICHE PIÙ IMPRESSIONANTI DEI FITATI. INFATTI È PER QUESTO CHE L’INDUSTRIA DELLA CARNE AGGIUNGE FITATI ALLA CARNE PER EVITARE L’OSSIDAZIONE DEI GRASSI CHE INIZIA DAL MOMENTO DELLA MACELLAZIONE.

OLTRE A COLPIRE DIRETTAMENTE LE CELLULE TUMORALI, I FITATI POSSONO AGIRE SULLE NOSTRE FUNZIONI IMMUNITARIE AUMENTANDO L’ ATTIVITÀ DEI NATURAL KILLER LE CELLULE DEL NOSTRO CORPO CHE DANNO LA CACCIA E “SMALTISCONO” LE CELLULE TUMORALI, COME I NEUTROFILI, CHE FORMANO LA NOSTRA PRIMA LINEA DI DIFESA. E POI I FITATI AFFAMANO I TUMORI. NON SOLO POSSONO BLOCCARE LA FORMAZIONE DI NUOVI VASI SANGUIGNI CHE NUTRONO I TUMORI, MA PERSINO DISTRUGGERE I CAPILLARI GIÀ FORMATI.

CIÒ CHE È VERAMENTE NOTEVOLE , È CHE A DIFFERENZA DI MOLTI ALTRI AGENTI ANTI-CANCRO, NON SOLO I FITATI PROVOCANO UNA RIDUZIONE DELLA CRESCITA DELLE CELLULE TUMORALI, MA MIGLIORANO LA DIFFERENZIAZIONE. INDUCONO LE CELLULE TUMORALI A SMETTERE DI AGIRE COME CELLULE TUMORALI E TORNARE A COMPORTARSI COME CELLULE NORMALI. POTETE VEDERE QUESTO CON LE CELLULE TUMORALI DEL COLON. IN PRESENZA DI FITATI, LE CELLULE TUMORALI DEL COLON SUL PIANO STRUTTURALE E COMPORTAMENTALE ASSOMIGLIANO A CELLULE NORMALI. E QUESTO È STATO DIMOSTRATO ANCHE PER LE CELLULE LEUCEMICHE, CANCRO ALLA PROSTATA, CANCRO AL SENO, E CELLULE TUMORALI MUSCOLARI.

R. Greiner, U. Konietzny, K. D. Jany. Phytate – an undesirable constituent of plant-based foods? Journal fur Ernahrungsmedizin 2006 8(3):18 – 28.

I. Vucenik, A. M. Shamsuddin. Protection against cancer by dietary IP6 and inositol. Nutr Cancer 2006 55(2):109 – 125.

R. P. Singh, R. Agarwal. Prostate cancer and inositol hexaphosphate: Efficacy and mechanisms. Anticancer Res. 2005 25(4):2891 – 2903.

G. L. Deliliers, F. Servida, N. S. Fracchiolla, C. Ricci, C. Borsotti, G. Colombo, D. Soligo. Effect of inositol hexaphosphate (IP6) on human normal and leukaemic haematopoietic cells. British journal of haematology 2002 117(3):577 – 587.

E. Graf, J. W. Eaton. Dietary suppression of colonic cancer fiber or phytate? Cancer 1985 56(4):717 – 718.

O. Manousos, N. E. Day, D. Trichopoulos, F. Gerovassilis, A. Tzonou, A. Polychronopoulou. Diet and colorectal cancer: A case-control study in Greece. International Journal of Cancer 1983 32(1):1 – 5.

I. Vucenik, A. Passaniti, M. I. Vitolo, K. Tantivejkul, P. Eggleton, A. M. Shamsuddin. Anti-angiogenic activity of inositol hexaphosphate (IP6). Carcinogenesis 2004 25(11):2115 – 2123.

A. K. M. Shamsuddin, I. Vucenik. IP6 & inositol in cancer prevention and therapy. Current Cancer Therapy Reviews 2005 1(3):259 – 269.

M. Kapral, J. Wawszczyk, M. Jurzak, A. Hollek, L. Węglarz. The effect of inositol hexaphosphate on the expression of selected metalloproteinases and their tissue inhibitors in IL-1B-stimulated colon cancer cells. Int J Colorectal Dis 2012 27(11):1419 – 1428.

E. Lanza, T. J. Hartman, P. S. Albert, R. Shields, M. Slattery, B. Caan, E. Paskett, F. Iber, J. W. Kikendall, P. Lance, others. High dry bean intake and reduced risk of advanced colorectal adenoma recurrence among participants in the polyp prevention trial. The J. Nutr. 2006 136(7):1896 – 1903.

A. M. Shamsuddin. Anti-cancer function of phytic acid. Int J Food Sci Tech 2002 37(7):769 – 782.

E. Lipski. Traditional non-Western diets. Nutr Clin Pract 2010 25(6):585 – 593.

G. Urbano, M. Lopez-Jurado, P. Aranda, C. Vidal-Valverde, E. Tenorio, J. Porres. The role of phytic acid in legumes: Antinutrient or beneficial function? J Physiol Biochem 2000 56(3):283 – 294.

S. D. Siah, I. Konczak, S. Agboola, J. A. Wood, C. L. Blanchard. In vitro investigations of the potential health benefits of Australian-grown faba beans (Vicia faba L.): Chemopreventative capacity and inhibitory effects on the angiotensin-converting enzyme, a-glucosidase and lipase. Br. J. Nutr. 2012 108 – Suppl – 1:S123 – 34.

A. M. Shamsuddin, I. Vucenik, K. E. Cole. IP6: A novel anti-cancer agent. Life Sci. 1997 61(4):343 – 354.

B. e. Stodolak, A. Starzy’nska, M. Czyszczo’n, K. Z. yla. The effect of phytic acid on oxidative stability of raw and cooked meat. Food Chem. 2007 101(3):1041 – 1045.

U. Schlemmer, W. Frolich, R. M. Prieto, F. Grases. Phytate in foods and significance for humans: Food sources, intake, processing, bioavailability, protective role and analysis. Mol Nutr Food Res 2009 53 – Suppl – 2:S330 – 75.

H. N. Englyst, S. A. Bingham, H. S. Wiggins, D. A. Southgate, R. Seppänen, P. Helms, V. Anderson, K. C. Day, R. Choolun, E. Collinson, J. H. Cummings. Nonstarch polysaccharide consumption in four Scandinavian populations. Nutr Cancer 1982 4(1):50 – 60.

R Doll. The Geographical Distribution of Cancer. BJC 1969 23(1):1-8.

P. N. Singh, G. E. Fraser. Dietary risk factors for colon cancer in a low-risk population. Am. J. Epidemiol. 1998 148(8):761 – 774.

I. Vucenik, A. M. Shamsuddin. Cancer inhibition by inositol hexaphosphate (IP6) and inositol: From laboratory to clinic. J. Nutr. 2003 133(11 – Suppl – 1):3778S – 3784S.

D. P. Burkitt. Epidemiology of cancer of the colon and rectum. 1971. Dis. Colon Rectum 1993 36(11):1071 – 1082.

H. P. Lee, L. Gourley, S. W. Duffy, J. Est`eve, J. Lee, N. E. Day. Colorectal cancer and diet in an Asian population–a case-control study among Singapore Chinese. Int. J. Cancer 1989 43(6):1007 – 1016.

B Harland. Phytate: a good or a bad food component? Nutr Res 1995 15(5):733-754.

I. Baci’c, N. Druzijani’c, R. Karlo, I. Skifi’c, S. Jagi’c. Efficacy of IP6 + inositol in the treatment of breast cancer patients receiving chemotherapy: Prospective, randomized, pilot clinical study. J. Exp. Clin. Cancer Res. 2010 29:12.

J Singh, P S Basu. Non-Nutritive Bioactive Compounds in Pulses and Their Impact on Human Health: An Overview. Food and Nutrition Sciences 2012 3:1664-1672.